Sicurezza informatica: l'Italia è allo stesso livello della kenya

Buongiorno a tutti cari lettori, Oggi parleremo di sicurezza informatica nel mondo e nello specifico dell' Italia.

Questa ricerca è stata realizzata dal sito Comparitech che incorona la Scandinavia come paese più sicuro al mondo. L'Italia è un disastro in Europa, ma di peggio ci sono solo Romania e Bulgaria.

La sicurezza è uno degli argomenti prioritari quando si parla di informatica e tecnologia.
Molti siti che trattano il mio stesso argomento prevedono che la terza guerra mondiale sarà una botta e risposta di attacchi informatici.

IL sito Comparitech, che rilascia annualmente la classifica delle nazioni più sicure in ambito informatico, si basa soprattutto su 7 parametri principali;
Nello specifico hanno individuato la percentuale di smartphone e tablet infetti, la percentuale di PC infetti, il numero di attacchi che puntano alla sottrazione di denaro andati a segno, la percentuale di attacchi informatici partiti dalla nazione, la percentuale di attacchi che mirano all’installazione fraudolenta di un servizio per il mining di criptovalute andati a segno, la capacità di rispondere ad un cyberattacco ed, infine, l’efficacia delle leggi vigenti nella nazione in tema di sicurezza informatica.

Ad aggiudicarsi la palma come paese più sicuro dal punto di vista informatico è la Danimarca che ha soffiato il primo posto al Giappone. Completano il podio tutto europeo Svezia e Germania.
Andando più a fondo nell’analisi dei numeri, la Finlandia è la nazione con il minor numero di smartphone e tablet infetti (lo 0,87%). La Danimarca è invece la nazione con il minor numero di PC infetti (3,15%). La nazione che risponderebbe meglio ad un attacco informatico su vasta scala è il Regno Unito, con uno score del 93,1%. Le nazioni con la miglior qualità delle leggi sono Francia, Cina, Russia e Germania.

Per quel che riguarda la nazione peggiore, invece, c’è un pareggio fra Iran e Tagikistan. A portare le due nazioni in fondo alla classifica contribuiscono le infezioni su PC, dove l’Iran fa segnare un clamoroso 19,75% e la percentuale di programmi per il mining installati in maniera fraudolenta, che nella piccola nazione asiatica del Tagikistan è arrivata al 7,90%.

Colpiscono, in negativo, altri dati. In Iran ad esempio, più della metà di smartphone e tablet sono infetti (52,68%). In Tunisia, invece, il 23,26% dei PC è infetto.
La nazione da cui partono più attacchi è la Cina, con il 13,78% degli attacchi su scala mondiale che partono dal Celeste Impero.

In Italia più di un PC su 10 è infetto:
La situazione italiana non può che essere definita drammatica. Su 60 nazioni monitorate, l’Italia si piazza al 31esimo posto, una sola posizione sopra il Kenya e dietro a nazioni quali Lituania, Moldavia.
la percentuale di computer infetti, che è pari al 12,47%. In pratica più di un computer italiano ogni dieci ha un qualche tipo di virus. Alti anche i dati di smartphone e tablet infetti (5,01%) e la percentuale di attacchi informatici partiti dalla nostra nazione (2,3%). Inoltre il nostro impianto normativo è vecchio e inefficace (totalizza 4 punti su una scala di 7).
Le uniche note positive riguardano un generale miglioramento delle prestazioni rispetto allo scorso anno, ed una buona capacità di rispondere in maniera adeguata ad un cyberattacco su vasta scala.

Grazie per lattura e ad un prossimo articolo

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